13Lug

#8 Non esiste una pozione miracolosa

In questi sette articoli abbiamo analizzato quelle che, secondo il mio punto di vista, sono le regole che ognuno di noi dovrebbe adottare per essere felice; lo scorso articolo trattava proprio dell’ultima regola, vivere in “equilibrio”.

Perché allora sentire la necessità di scrivere un ottavo articolo? Per paura di non essere capita del tutto? Beh, certamente non so scrivere come una vera scrittrice, tantomeno ho le competenze per poter analizzare a fondo molti degli argomenti che tratto; lo scopo dei miei articoli infatti è quello di generare discussione intorno a degli argomenti che ritengo importanti per una migliore qualità della vita, mentre altri magari stuzzicano il mio interesse, per via della mia innata curiosità.

Nel corso degli anni, studiando molti di questi argomenti, in maniera più approfondita, mi sono resa conto di come combaciassero con tanti episodi della mia vita, molte esperienze rispecchiavano perfettamente ciò che avevo vissuto, specialmente tutte quelle dal forte impatto emotivo; storie di sconfitte, di porte chiuse in faccia, di tradimenti e grandi dolori, eppure, senza conoscere alcuna di queste regole (non avevo avuto il tempo di laurearmi) mettevo in pratica questi principi basilari per la buona riuscita di un piano. Riuscivo a adeguarmi a queste regole che non conoscevo, con l’obiettivo di raggiungere… un obiettivo!

Sì, il mio traguardo non è mai stato uno solo, non ho mai pensato solo ad arrivare alla meta finale, mi sono sempre posta mille domande sul percorso; con chi lo avrei fatto? Con quali difficoltà? Mi sono sempre soffermata su come avrei affrontato quegli ostacoli, su cosa avrei dovuto “tagliare” e cosa ricucire, senza mai fermarmi un attimo, insomma, a ben leggere le sette regole della felicità, si può dire che ho messo sempre, e fin da subito in cima, proprio le prime due. Prendendo l’iniziativa e pianificando i miei obiettivi.

Posso certamente affermare di aver ampiamente espletato la terza regola: prima lavora, poi gioca. E ho certamente messo in pratica la quarta, perché come spesso ripeto, se ce l’ho fatta io a raggiungere molti degli obiettivi che mi prefisso, possono farcela davvero tutti!

Anche questa è l’essenza del perché mi piace scrivere questi articoli. Perché mi da tanta soddisfazione quando ricevo messaggi da persone che mi ringraziamo per un consiglio o un aiuto da parte mia; perché sento che a mia volta questo è un modo di ringraziare la vita per ciò che mi dà, condividendo parte di quello che ho, la parte più importante in realtà, perché condivido con voi il mio tempo, esattamente come voi fate con me, leggendo ciò che scrivo, e questo crea la più potente delle spirali positive: “ la SINERGIA”.

sinergìa s. f. [dal gr. συνεργία o συνέργεια, der. di συνέργω «cooperare» (comp. di σύν «con, insieme» e ἔργω «operare, agire»)]. – Azione combinata e contemporanea, collaborazione, cooperazione di più elementi in una stessa attività, o per il raggiungimento di uno stesso scopo o risultato, che comporta un rendimento maggiore di quello ottenuto dai vari elementi separati.

Continuando a “spuntare” la mia personale lista delle regole della felicità, anche per la quinta, mi sento di dire che la interpreto nella sua maniera migliore, chi mi conosce sa che adoro ascoltare le parole delle persone, i loro racconti o le loro dimostrazioni professionali, quindi sì, ascolto molto prima di parlare. Circa la sesta regola: insieme è meglio. Per me è quella che forse metterei più in alto, nella mia personale classifica. Perché credo davvero tanto nella forza che genera un gruppo, a tal punto che ne ho fatto un cardine di tutte le mie attività professionali. Se analizziamo sempre la disposizione delle regole nella mia personali lista, anche l’equilibrio lo sposterei più in alto, perché ritengo che l’equilibrio di una persona debba essere considerato un fattore chiave su cui investire un gran numero di risorse.

In conclusione, per questo motivo, ho pensato di voler scrivere questa ottava regola: #8 Non esiste una pozione miracolosa, perché penso che sia doveroso specificare il mio personale punto di vista sulla lista che abbiamo analizzato in queste settimane; come ho detto in precedenza, non abbiamo studiato delle “pozioni miracolose”, non basterà applicarle ogni tanto a qualcosa di non ben definito, le sette regole della felicità sono dei mattoni essenziali, sui quali posare ogni nostra singola azione, rendendole così di fatto, LA REGOLA UNICA, quella regola cioè, che deve contenere in se tutti questi modi di fare più che salutari per noi, quasi scontati, e che invece spesso ci dimentichiamo di applicare. La regola unica deve includere questi comportamenti alla base di qualunque nostra azione:  quando prenderemo l’iniziativa; quando pianificheremo i nostri obiettivi e ci impegneremo lavorando sodo per raggiungerli, comprendo le nostre abilità e sfruttandole per diventare vincitori; per tutte le volte che ascolteremo prima di parlare, quando capiremo il valore della condivisione, e specialmente, infine, quando capiremo il giusto valore da dare al benessere del nostro corpo e della nostra mente. In quell’esatto momento avremo applicato la regola unica, perché ogni nostra azione, ci avrà portato ad essere persone migliori, comprendendo una volta per tutte che non esiste una pozione miracolosa, ma solo tanta determinazione.

Le 7 regole della felicità 

#8 Non esiste una pozione miracolosa  

 

#GemmaDeiNumeri1