09Ago

#3 La fase della competenza inconsapevole 

 

Evviva!!! Siamo finalmente entrati nella terza fase; la prima delle due fasi attive, la prima che ci vede come partecipi del proprio destino, come gli attori principali, ma attenzione proprio quest’ultimo punto è quello che potrebbe determinare la sconfitta, o meglio un passo indietro, regredendo nella seconda fase e rischiando perfino di restarci, ma perché ora che conosciamo il problema dovremmo tornare indietro? Semplice per pigrizia! È questa, infatti, una fase che ci deve vedere estremamente attivi, propensi al fare, piuttosto che al rimandare, necessitiamo di sforzo, concentrazione e dedizione.

Dobbiamo considerare inoltre un aspetto molto importante che ci servirà a comprendere meglio le singole fasi. Abbiamo visto come le prime due siano considerate fasi passive, sono dominate infatti dall’incertezza, dal non sapere, dal non saper fare e così via, mentre le ultime due, la terza e la quarta, si indicano generalmente come fasi “attive”, fasi cioè, che ci vedono partecipi e consapevoli del percorso che stiamo affrontando, ma è bene prestare molta attenzione a come questi stadi si evolvono, perché potremmo pensare di essere entrati in una fase più avanzata ed essere invece fermi o addirittura “retrocessi”; sì, perché la possibilità di retrocedere è più che concreta, e ciò accade specialmente nel passaggio tra la seconda e la terza, come? Ebbene pensate semplicemente di essere ancora relegati alla prima fase, quella dell’ignoranza inconsapevole: ho un problema, ma non so di averlo. Capirete come sia facile restare a lungo in questo limbo, ma una volta che avrete compreso di avere un problema, sarà davvero difficile “dimenticarsene”, far finta di nulla. Ovvero sarà praticamente impossibile “retrocedere” nuovamente alla prima fase, avrete sempre in testa quel “problema” e penserete spesso a come risolverlo, certo non possiamo sapere in che modo evolverà la questione, ma sicuramente non potremo “dimenticare” (almeno non del tutto) di aver individuato un problema, non potremo più retrocedere al primo livello.

Viceversa, tra la seconda e la terza fase si può venire a creare un meccanismo contorto dominato dalla paura di sbagliare e dalla sua soluzione più semplice… FERMARSI.

 

Molti fallimenti nella vita sono di persone che non si rendono conto di quanto fossero vicine al successo quando hanno rinunciato.
(Thomas Edison)

 

È questo lo stadio che ci deve vedere più attivi che mai, più determinati che in altre occasioni, perché questa è la fase dove dobbiamo cominciare a sviluppare le nostre capacità, imparando le prime abilità necessarie a risolvere determinati problemi, riusciremo perfino ad ottenere i primi risultati. Ed è proprio dietro l’angolo che si può nascondere il seme del fallimento, quando? Quando ci scontreremo con i primi inevitabili insuccessi e il nostro inconscio ci spingerà a “mollare”, a rinunciare, ritornando così, per paura di fallire, nella seconda fase.

Ma come possiamo fare a non cadere preda di questi tranelli dell’inconscio? Semplicemente diventando RESILIENTI.

Quante volte in questi ultimi anni abbiamo sentito usare questo termine, a volte anche a sproposito, perché spesso sento associare il termine resilienza alla capacità di una persona di essere forte e coraggiosa, ma rileggiamo insieme il vero significato della parola resilienza: Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. E già questa definizione di per sé è bellissima, ma se leggiamo il suo significato in psicologia, scopriremo come questo termine ben si addica al sentimento che dovremo adottare in questa terza fase: “la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.” Quindi non solo saper resistere agli “urti”, o alle difficoltà, ma anche saperli superare SENZA TORNARE INDIETRO a rifugiarsi nella beata ignoranza, ma sforzandosi di andare AVANTI, e so molto bene per esperienza quanto sia difficile andare avanti, e quanto sia allettante la strada della “rinuncia”, che poi a dire il vero tutto questo spiega perfettamente il significato della frase “competenza inconsapevole” perché adesso so di poter fare, ma non sono ancora consapevole del mio potenziale, non ho ancora la piena padronanza delle mie azioni, forse anche gli obiettivi sono ancora sfuocati, ma DEVO TENER DURO, devo proiettarmi nella quarta fase, l’ultima delle fasi attive dell’apprendimento, quella che mi permetterà di non tornare mai più indietro, perché allora saprò…e saprò fare!

 

 

I 4 stadi dell’apprendimento 

#4 Fase della competenza consapevole

 

#GemmaDeiNumeri1