25Mag

A volte mi capita di sentire frasi come “i soldi fanno la felicità”, alla quale altrettanto spesso sento rispondere con un “non è vero” per sentir poi ribadire, con sarcasmo, “sì certo, ma meglio piangere sul cofano di una Rolls Royce che su quello di una panda”, certo questo breve scambio di battute su cosa contribuisca a far davvero la felicità può sembrare divertente, ma mi fa riflettere su come la percezione della felicità possa essere fortemente influenzata dal raggiungimento di uno status sociale piuttosto che dai veri valori che generano benessere e quindi la felicità stessa.

Nei miei articoli parlo spesso di spirali positive e negative, ho cercato di trasmettervi la capacità di saperle distinguere, esaltando le prime ed eliminando le seconde; la costante ricerca di queste spirali deve essere volta a migliorare sensibilmente la nostra vita; eliminando quelle negative interrompiamo un flusso che generalmente tende a creare un stato di malessere profondo in grado di portarci sovente a fallimenti e incomprensioni, viceversa spronando quelle positive aumentiamo sensibilmente le nostre possibilità di successo, creando di fatto i presupposti migliori per percorrere la nostra personale strada verso il successo. Una di queste spirali positive è sicuramente la più potente e, come spesso accade, anche quella più facile da coltivare e ingrandire, consiste di fatto nella capacità di saper individuare ciò che ci da forza e motivazione, per questo nella prefazione ho voluto appositamente citare un semplice scambio di battute tra due persone che evidentemente non hanno ben chiaro qual è il vero valore da perseguire nella vita e cosa veramente ci arricchisce.

 

Abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una
– Confucio –

 

Penso che esistano due modi di “vivere” la propria vita, uno è quello che meramente ci consente di viverla, letteralmente intendo, composta quindi da tutte quelle azioni che facciamo quotidianamente per noi stessi e per gli altri, come lavorare, assumersi responsabilità, raggiungere nuovi obiettivi professionali, dedicarsi alla cura della persona, insomma quella vita dove i soldi e i beni materiali probabilmente rendono le cose più facili, ma esiste però una seconda vita, quella vera per me, composta da emozioni positive come la passione, l’amore, la voglia di conoscere, di progredire di elevare il proprio spirito a vette più alte, quella che ci vede ogni giorno al lavoro per lasciare un segno del nostro passaggio “terreno”, ebbene quest’ultima è quella in cui possiamo scovare la più potente delle spirali positive, quella in grado di darci la forza di superare ostacoli altrimenti insormontabili, quella che ci sorregge nei momenti di difficoltà permettendoci di affrontarli con una forza che spesso non pensavamo nemmeno di avere, mi riferisco nello specifico alla spirale dell’amore, intesa nel senso più ampio della parola, dall’amore per se stessi a quello per i propri cari finendo con l’amare l’intero universo. Proprio in questa spirale risiede quella che per me è la vera vita, dove possiamo trovare gli unici veri valori necessari a viverla, ossia tutti quei beni “immateriali” che contribuiscono a generare la nostra REALE RICCHEZZA, proviamo a pensare solo per un attimo di non avere accesso a questi valori, come ci sentiremmo? La solitudine, la desolazione e un generale senso di tristezza probabilmente si approprierebbero di noi impedendoci di fatto di compiere alcunché di positivo per il nostro e l’altrui cammino, ma in realtà come possiamo pensare solo per un attimo di non condividere il nostro cuore con qualcuno? Certo a volte non si è contraccambiati a sufficienza, Ma abbiamo già imparato come la nostra percezione possa essere discostante da ciò che meriteremmo avere in cambio, ciò nonostante il valore degli affetti non ha davvero prezzo, ed è questo, più di altri beni “materiali” a generare la nostra vera e forse unica ricchezza.

 

La povertà più terribile è la solitudine e la sensazione di non essere amati
– Madre Teresa di Calcutta –

 

Se pensiamo a quanta forza positiva possiamo ricevere da un semplice sguardo, da una stretta di mano, da un abbraccio, comprendiamo immediatamente come il valore di questi gesti sia praticamente impagabile, a volte poi basta una frase di apprezzamento per il nostro lavoro a regalarci la forza per andare avanti e superare ostacoli altrimenti insormontabili; se riconsideriamo quindi la scala dei valori secondo questo “nuovo” punto di vista avremo compiuto due importanti passi sulla strada per il successo, il primo, il più semplice, è quello di aver cambiato punto di vista e spesso mi sono soffermata su come ciò sia davvero importante; il secondo invece sarà stato quello di iniziare ad assegnare il giusto peso “economico” alle cose, mettiamo sul piatto della bilancia un oggetto bellissimo e il sorriso di nostro figlio, dove penderà l’ago? Cosa ci permette davvero di andare avanti? L’auto nuova ultimo modello? O il/la nostro/a partner che ci guarda e ci dice “sono fiero di te”. Gli oggetti, qualunque essi siano hanno certamente un valore intrinseco e tutti insieme contribuiscono al benessere della nostra “prima vita materiale”, ma i sentimenti sono la vera forza dell’unica vita che ormai conosco e riconosco, quella vera, quella fatta di emozioni in grado di smuovere le montagne, quella che mi ha regalato (letteralmente) la forza necessaria per affrontare i periodi bui della mia vita, la motivazione che nessun oggetto sarebbe stato in grado di generare, la motivazione che ho cercato e TROVATO nello sguardo dei miei figli che mi guardavano senza la malizia del mondo che li circondava, nei loro occhi colmi di amore e speranza ho trovato quel valore che nessun oggetto materiale sarebbe stato in grado di darmi in quei momenti, perché il loro sentimento, puro e innocente è stato il motore in grado di smuovere montagne che nessun “macchinario” sarebbe stato in grado di fare.
Allora sì, posso dire di essere ricca, immensamente ricca.

 

#GemmaDeiNumeri1